Il governo Monti ha congelato le pensioni al di sopra di una certa somma per salvaguardare il potere di acquisto delle pensioni minime e meno alte. Saggia decisione, si potrebbe dire, in realtà è quanto di più ingiusto vi possa essere verso chi come noi, cui compete una pensione di circa tremila euro, e che ha versato fino all'ultima lira e poi euro di contributi non avendo possibilità di evadere. In realtà le pensioni sotto questa somma si dividono in due parti:
A. quelle legate ad una effettiva contribuzione verso cui il provvedimento appare giusto
B. quelle legate alle dichiarazioni fiscali di professionisti, commercianti, artigiani, taxisti ed altre categorie.
Queste ultime, come risulta dai dati non hanno in genere dichiarato molto, talora quasi nulla, per cui dispongono di pensioni minime, talora di 500 euro. La maggior parte di costoro non dichiaravano molto o nulla per investire il mal tolto in altre forme (case, titoli etc...).
Si propone pertanto che la disposizione sia modificata nel modo seguente:
1. Che la soglia del congelamento della pensione sia elevata a 3000 euro netti al mese
riconoscendo, entro questo limite, la progressione della pensione a coloro che abbiano effettivamente versato quanto dovuto
2. Non si riconoscerà la progressione alle pensioni basate sulle dichiarazioni dei redditi, pur minime, i cui titolari dispongono di altri beni, oltre la prima casa.
Si vede bene che le somme così recuperate possono compensare quanto si toglie a coloro che invece hanno versato il dovuto.
No hay comentarios:
Publicar un comentario