Nando Romano
Il pisciatoio dei cani
In margine alle elezioni europee del 2024 a Foggia e in Capitanata.
Stanchezza dell'elettorato, disinformazione e a tratti disinteresse connotano una
tornata elettorale che per la grande progettazione messa in campo dall'Unione
Europea dovrebbe richiedere da parte dei candidati un maggiore e più chiaro
impegno, da parte dei cittadini una più sentita partecipazione
e specie della nostra circoscrizione.
Ruit hora? Le elezioni europee sono alle porte: sabato 8 e domenica 9 Giugno gli elettori foggiani dovrebbero recarsi alle urne. Oggi più che mai l'Europa è a un bivio, ma questa tornata elettorale si sta svolgendo nel silenzio e nel disinteresse, specie a Foggia e nella provincia, comprese nella circoscrizione Sud, un territorio che, per gli importanti temi in discussione, dovrebbe essere fra i più coinvolti, e dove i partiti dovrebbero impegnarsi nel far conoscere i programmi, mentre i candidati dovrebbero favorire un dibattito serrato e capillare. Questo silenzio non può che determinare un ulteriore calo della partecipazione al voto.
Alle prime elezioni europee del 1989 la percentuale dei votanti superò l'80%, poi andò calando fino al 54% del 2019, mentre a Foggia votò il 68,26%, per le concomitanti elezioni amministrative. La sostanziale disaffezione dei giovani, che preferiscono impegnarsi nel civile, contribuirà a ridurlo; ciò che la dice lunga sulle difficoltà della politica nel tenere un reale contatto con la società, di cui non solo dovrebbe essere espressione, ma anche contribuire a formarla e guidarla.
Disinteresse e scarsa affluenza rischiano di incidere negativamente sull'attuazione dei grandi progetti europei in corso, che potrebbero condizionare l'agenda del G7 che si terrà a Borgo Egnazia, dal 13 al 15 Giugno: oltre ai Capi di Stato e di Governo dei 7 Stati membri, parteciperanno il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ed eccezionalmente il Presidente Volodimir Zelensky.
La Nuova Europa. L'Europa ha messo sul piatto temi di così grande importanza per Foggia e la Capitanata che dovrebbero interessare anche i giovani. Al di là delle trite diatribe, fra europeisti ed eruroscettici, o di argomenti che non riguardano le europee ma le elezioni nazionali, preferiti da partiti e candidati, si dovrebbe renderli edotti di questa progettazione, che è davvero epocale per la qualità e quantità degli interventi e degli stanziamenti, sì da farne comprendere la fruibilità, come irripetibile occasione di sviluppo per il territorio.
La pandemia ci ha fatto prendere coscienza di una nuova realtà, per cui a seguito degli interventi immediati come il PNRR, per i quali si impegnò il Presidente Conte, Strasburgo ha ora stanziato ben 750 miliardi di euro per la transizione verde e per quella digitale, al punto che Mario Draghi, impostando un altro problema, si è chiesto se una unione monetaria possa sopravvivere senza una unione fiscale: ciò che comportando modifiche istituzionali all'Unione, dovrebbe essere discusso nella prossima legislatura. Questi temi rendono ancor più importanti le elezioni, ma sembrano non attirare l'interesse dei candidati anche foggiani.
Il Green deal è un ambizioso piano, di cui già si stanno mettendo le premesse per l'attuazione: sviluppando quanto discusso a Davos, nel World Economic Forum 2023, sui rischi globali: si incentra su mobilità elettrica e decarbonizzazione energetica, per affrontare il rischio climatico. Fin dal 2023 la Nature Restoration Law prevedeva la disponibilità di 100 miliardi, per ogni singolo Stato, condizionati a piani da raccordare comunitariamente entro quest'anno. Fondi per la riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030, onde consentire la sopravvivenza degli impollinatori; risorse per il ripristino entro il 2030 del 20% delle aree paesaggistiche naturali o destinate al paesaggio, e del 100% nel 2050; per la destinazione di almeno il 10% della superfice urbana a
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Quanto un tale quadro possa essere interessante per l'intera Circoscrizione Sud, dagli Abruzzi alla Calabria, ma in particolare per la Puglia, e specie per la nostra provincia che, dai Monti Dauni, al Tavoliere al Gargano, può essere il laboratorio ideale per la sua attuazione, e di cui già si sta occupando la Regione, dato il termine del 28 Maggio, inutile dire. Altrettanto inutile ribadire, che questi temi fin dallo scorso anno non hanno goduto in loco di un vero impianto informativo diretto ai cittadini, come anche in questa campagna elettorale.
Foggia e la Provincia. L'introduzione al PTCP, Piano territoriale di coordinamento, si apre
con queste parole: "La provincia di Foggia ha un basso livello di ricchezza pro capite, decisamente inferiore
rispetto a quello medio nazionale." Sovradimensionata rispetto all'industria, l'agricoltura "costituisce ancora una
delle principali risorse dell’economia locale." al punto che "dal 2004 si registra una crescita delle esportazioni
dell’industria alimentare, e un discreto andamento dei prodotti agricoli." La superfice agricola totale è di 500mila
ettari, con 30mila imprese. Ma "Tenendo conto delle dimensioni, la provincia esporta molto meno dell’Italia. Il rapporto fra export e valore aggiunto complessivo è pari, nel 2003, al 3,6% contro
una media nazionale del 21,7%.". A questa situazione si è tentato di far fronte con
i fondi del PRNN, purtroppo, come vedremo a breve, essi sono stati richiesti in
misura di molto inferiore alle necessità.
Inutile dare altri dati: si comprende bene, che il Green Deal, la Nature
Restoration Law e la transizione digitale costituirebbero l'occasione per lo
sviluppo del settore consentendo una maggiore redditività grazie al miglioramento delle strutture e per
conseguenza della produzione e del turismo; ciò che, in mancanza di una industria adeguata, ma anche per il fatto che i servizi sono dimensionati, costituirebbe fonte di lavoro e reddito.
I programmi elettorali dei partiti rappresentati dai cinque candidati foggiani. Si tralascia quanto attiene ai migranti, le guerre in Ucraìna e Israele, su cui le posizioni dei partiti sono fin troppo note.
Il Movimento 5S, con il senatore uscente Mario Furore, concorda con il Pd, e Alleanza Verdi Sinistra, che
ha candidato Fedele Cannerozzi, sul Green Deal e misure connesse. Tutti e tre i partiti si battono per la riduzione
delle ore e per il salario minimo: misure che, per quanto auspicabili, non sono completamente di pertinenza
europea, echeggiando temi delle elezioni nazionali. In margine: il Pd, che ha sguinzagliato i suoi giovani casa per
casa, vi aggiunge sanità, e autonomia differenziata, sempre fuori tema! Lo scorso 2 Giugno ho ascoltato il comizio
del senatore Furore e del Presidente Conte: Furore ha accennat o alla transizione ecologica, quattro parole quattro,
mentre Conte ha ne ha dette due soltanto, dedicando il discorso alla guerra fra Russia e Nato, che sarebbe già in corso, e per un buon 80% ai contrasti con la Meloni dimenticando che si tratta di elezioni europee.
Mi si consenta un'opinione: il progredire del contrasto con la Russia può avere conseguenze disastrose, ciò
che può ben fare da sfondo agli altri problemi, tuttavia essi non vanno messi da parte data la grave situazione socio-economica della nostra terra, meritando idonea trattazione, guerra a parte! Forza Italia, con Tajani capolista, candida Paolo Soccorso dell'Erba: sostiene una revisione del Green Deal contestando il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. Per il lavoro propone una riduzione delle
burocrazia e la detassazione per le aziende, sembrando non accorgersi che si tratta di elezioni europee in quanto
la fiscalità e parte delle norme sul lavoro sono gestite dai singoli Stati.
Lega per Salvini Premier, con Joseph Splendido, richiede la revisione del Green Deal. Capolista: Roberto Vannacci, un nome, una garanzia!
Azione Europa con Calenda, capolista, candida Danila Jacovelli: revisione del Green Deal: gli obiettivi del 2030 siano spostati al 2035 per aiutare le fasce più deboli a metterne in atto le misure.
I candidati foggiani: la disarmata pattuglia.
Mario Furore, Movimento 5S. Primo senatore foggiano in Europa,
affermava nel 2018: "Foggia, come tutto il Sud merita attenzione e riscatto." Oggi è a caccia di un difficile bis...
per continuare il riscatto? La sua sede elettorale è tappezzata di giallo e di blu , due motti in piccolo, al centro: "Perché l'Italia conti." E " Pace." Con lo slogan: "In Europa con Furore." Nel
comizio non accenna alla fruibilità dei fondi.
Paolo Soccorso Dell'Erba, Forza Italia: consigliere regionale per Apricena e segretario di FI in provincia "Sarò candidato a fianco del nostro capolista Tajani - afferma candidamente - per dare una prospettiva alle nostre comunità meridionali." Ma senza chiarire nei dettagli cosa e come.
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Joseph Splendido, Lega Salvini Premier. Più Italia meno Europa. Superare il Green Deal con "il ritorno del buon senso." Forse nell'interesse degli inquinatori Padani. "Io non voglio essere votato, la mia richiesta è di votare il senatore Marti.” Uscente in quel di Lecce. Un galoppino: “Al mio elettorato chiedo un regalo: farsi votare è difficile, ma soprattutto non farsi votare”. Sul suo manifesto: "Per il Sud!" No comment!
Fedele Cannerozzi, Alleanza Verdi Sinistra. Capolista: Anna Grazia
Maraschio, ex assessore all’Ambiente e Territorio della Regione, leccese, appena "licenziata" da Michele Emiliano. Con la malleveria di Nichi Vendola, afferma:
"Ho accettato l'invito del partito in cui milito da sempre per rappresentare nel
Parlamento Europeo, una forza politica che da sempre, con coerenza e senza
tentennamenti, in Italia e nei territori, ha lavorato e lavora per i Diritti (civili,
sociali e ambientali), per il Lavoro e per la Pace.” Probabilmente avrà notizia del
Green Deal e provvedimenti connessi e loro fruibilità ma non si è notata una corrispondente informazione ai cittadini da parte sua.
Danila Iacovelli, Azione Europa. Figlia di Matteo, coordinatore del partito, sostenuta
da Sergio Clemente. Dottore di ricerca a Milano ha lasciato Foggia ma non ha "rotto i
legami con il territorio". Transizione ecologica, innovazione e inclusione. "Penso che sia
importante, in questo momento di cambiamento, coinvolgere i giovani." Sul suo
manifesto:"Per il lavoro dei giovani." Si gioca sulla tripla preferenza, di genere, di genere per la sua elezione.
Il pisciatoio dei cani. Da Huelva, in Spagna a Praga a Budapest, ho notato per le strade, strani oggetti collegatialle cloache: basta fare in modo che il primo cane li irrori alzando la zampa, che i cani di passaggio li assaltino.
Un modo per tener pulite le città. Sembra che a Foggia e nella Capitanata ne sia stato impiantato qualcuno, infatti
c'è chi ci passa, lascia le proprie deiezioni e... via! Una storia lunga che parte dalla perdita dei fondi europei, con
gli inutili treni di piazza Mercato, i fasci di piazzale Italia, la rovina di piazza Salvatore Baldassarre - di Deliceto,
fra i più grandi zoologi del mondo - con l'orrido fontanone. A seguire il commissariamento del Comune e la
conseguente mancanza di un piano corposo per il PNRR: a Benevento, Clemente Mastella, ha ottenuto in opere
3000 euro per abitante; a Foggia meno di 400! Ci aspetta la stessa sorte con i fondi in parola?
I nostri candidati danno l'impressione, coralmente, di non aver piena coscienza dell'importanza per la nostra Provincia della attuazione delle misure qui accennate, ma: consigliano di votare per altri, terrebbero i rapporti col territorio da Milano, ne chiedono il differimento, propongono temi generici fuori del contesto europeo, o, a esser cattivi, si rendono ben conto della situazione e alzano la zampa anche loro... e via?
Passata la festa, gabbato lo santo!
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