In tal modo l’area abbracciata dal panorama è vastissima. Davanti: dall’attuale via Eolo circa. circa fino alla stazione che s’intravede in fondo a destra. Di fronte, sul fondo; dal teatro e da una palazzina a torre in vico Pietà fino a via Manfredonia e via Castiglione e alla ferrovia per S. Severo che forse s’intravede.
Per ritrarla, l’ottimo fotografo ha approfittato di
in una giornata lumimosa collocandosi ad un’altezza di circa venti m., altrimenti
non avrebbe potuto prendere i tetti delle case a sinistra alti almeno 11/12 m.;
buone le apparecchiature con obiettivo grandangolare; ampìo il tempo di posa.
La piccola ombra della facciata posteriore del capannone, presso l’incrocio, sul Piano delle fosse, nella parte verso chi guarda, detta Al Condappiano con d, ci dice che era appena passato mezzogiorno, forse l’una, ma un astronomo ci potrebbe dire di più. Doveva essere un giorno festivo o una domenica in un periodo di scarsa attività nell’infossamento e sfossamento del grano, forse maggio, prima della mietitura, infatti l’area, dalle attività altrimenti frenetiche, è percorsa da solo quattro passanti e due veicoli.
Qua e là i cippi che contrassegnano l’imboccatura quandrangolare delle fosse: in cui, nonostante una primavera avanzata asciutta, riesce a crescere un po’ d’erba, in quanto smuovendo la terra durante le operazioni di carico e scarico si facilita la crescita.Punti notevoli: 1 Teatro, 2 Torretta, 3 Maddalena, 4 Palazzina di via Narciso, davanti alla chiesa di S. Giovanni, e dietro al palazzo Figliolia, 5 futura via XXV Aprile con alle spalle 6 l’ex orto dell’antico Cannaretto la cui pianta si conserva ancora oggi nel trapezio fra le vie Castiglione, Onorato, Conciatoi, Pavoncelli su cui sorge il Centro di Igiene, 7 attuale via Zara, 8 Palazzo Onorati da cui la strada omonima, 9 Palazzo del Conte Appiano che darà il nome alla parte della distesa del Piano delle Fosse in primo piano: il Condappiano e alla I, II, etcc. vie al Condappiano (oggi: Aquilonare, Lustro etcc...), 10 Via Conte Appiano, 11 Via Repubblica, 12 sul margine destro: stazione.
La corrente arrivò a Foggia nel 1893: mancando ogni infrastruttura connessa si può arguire che la foto sia anteriore al 1890, mentre la seguente foto, che ritrae una parte dello stesso panorama, è notevolmente posteriore in quanto come si vede vi pullulano i pali della luce; si notano anche altre costruzioni che mancano nella precedente, non tante, sicché si può presumere che questa ultima foto sia stata presa nel primo decennio del Novecento.
Addenda del 5 Marzo 2023: poiché passo l'inverno a Buenos Aires non dispongo di tutti i documenti del mio studio foggiano: provvidenzialmente mio figlio Ciro mi ha inviato il Piano regolatore di ampiamento della città di Foggia del 1894 e due piante del '900 edite dal Touring Club, la prima del 1926, la seconda del 1940. In nessuna di esse compaiono gli edifici dietro al Palazzo del Conte Appiano, come da schema qui sotto: pertanto il documento va ulteriormente sottoposto al vaglio critico, per ora mi limito a pubblicare lo schema qui sotto, riservandomi di proseguire il lavoro in seguito.
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