Il 17 Maggio si è celebrata la giornata mondiale dell'ipertensione: qualcuno in giro per il mondo si sarà misurata la pressione, i medici gli avranno detto che fino a 90-140 non è preoccupante, che poi basta pigliarsi una pillolina tutti i giorni della propria vita per esser fuori pericolo, che con l'età è piuttosto naturale che la pressione aumenti, che sarebbe opportuno ridurre il peso corporeo, un po' di dieta non guasterebbe, ridurre il sale, poi, sarebbe l'optimum!
Le cose stanno molto diversamente: in Italia siamo più di venti milioni di ipertesi e molti altri stanno sulla via per diventarlo. L'ipertensione caratterizza non un dramma all'italiana, ma una vera tragedia visto che la i problemi circolatori, nel loro complesso, sono una delle prime cause di morte se non la prima. Di fronte a tanto la celebrazione di una giornata per l'ipertensione in questi termini è assolutamente ridicola, farla o non farla sarebbe quasi la stessa cosa. Vediamo nel dettaglio.
- La pressione arteriosa non deve superare i 120 con una differenza di 50 punti con quella bassa, e questo a qualsiasi età. 90-140 non dovrebbe essere dichiarato pre-ipertensione ma ipertensione "tout court" specie se ci si avvicina al 90 ed al 140.
- La pillolina giornaliera fa solo l'interesse delle case farmaceutiche e dei medici che si illudono di risolvere il problema. Nel 2011, di fronte ad un rialzo pressorio, oltre al sartanide 40 plus (ossia con idroclorotiazide, un diuretico che causa la disfunzione erettile) mi era stato consigliato di raddoppiarlo (80 plus), la sera avrei dovuto prendere il nebrivololo, cui aggiungere il plavix o la ticlopidina (disaggreganti piastrinici). Non l'ho fatto! Ho solo raddoppiato per 20 giorni il sartadine, poi l'ho riportato a 40 mg. Mi sono messo invece a dieta, mangiando verdura, frutta e pesce e riducendo i carboidrati, ho quindi abbassato il mio peso corporeo di 6 kg, passando da 88 ad 82, - per ogni kg si perde o si guadagna un grado di pressione -... in soli venti giorni la mia pressione è scesa.
- Il sale.... il sale non bisogna ridurlo ma eliminarlo, in quanto già nei cibi vi è tanto sodio, e poi il sale contiene cloruro... basta la parola.
- La tiramina. Quando i medici, che consigliano agli ipertesi le banane, s'accorgono che la pressione dei loro clienti, o meglio vittime! sale, dicono: "E' lo stress!" Niente di più falso: la banana, come altri cibi, alza la pressione in quanto contiene tiramina, un amminoacido che ha questo effetto. Non ho mai sentito un medico parlarmi della tiramina.
- La dieta: ridurre il colesterolo LDL, alzare l'HDL oggi è possibile, come anche ridurre i trigliceridi e gli altri fattori di rischio, ed in primis: il fumo. Un medico dovrebbe spingere i pazienti ad una vita più sana anziché farsi strumento delle case farmaceutiche... ma si sa se i malati non ci sono il lavoro diminuisce e le medicine sono ottimi procacciatori di affari. L'iperteso ha bisogno di mangiare cibi integrali, pesce, verdure, frutta, togliendo i grassi, gli insaccati e specie tutti i cibi pronti (pesce e carne, verdure in scatola ma anche pizze, piadine, cibi dolci e salati preparati industrialmente) in quanto sono ricchi di sale. Allo stesso modo deve preferire la cucina casalinga in quanto nei ristoranti salano molto il cibo per fare in modo che il cliente beva di più.
- I nutraceutici. Un supplemento di vitamine, minerali ed altri elementi non sarebbe male: lecitina di soia, olio di pesce, coenzima Q10, n-acetlcisteina (come fluidificante), melatonina (idem) vit. E, C, etc... i medici spesso mi hanno deriso per questi supplementi, ad un medico ho dovuto dettare la parola coenzima, in quanto non sapeva come si scriveva!
Chi scrive è stato recentemente vittima di una clamoroso errore dei medici non solo italiani e sia cardiologi che gastroenterologi, connesso alla circolazione, ma questa è un'altra storia e ve la racconto nella prossima puntata: dopo un anno di angosce e tempo e soldi buttati ho avuto tuttavia la soddisfazione di aver avuto ragione io contro i medici concordi dall'America all'Italia.
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